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Cinture di sicurezza obbligatorie anche se si è in coda

L’obbligo delle cinture di sicurezza sussiste non solo durante la normale marcia del veicolo, ma anche durante le brevi soste quando si è in coda.

Le cinture sono uno dei più noti sistemi di sicurezza realizzato e montato all’interno delle automobili, utili in caso di urto.

Esse trattengono il corpo della persona che occupa il sedile, evitando che vada a scontrarsi con elementi interni alla vettura o che si proietti addirittura fuori dall’abitacolo, a causa di un forte impatto. Si tratta quindi di uno dei dispositivi di sicurezza più importanti nelle automobili.

Come ben sappiamo, il nostro Codice della Strada impone l’uso delle cinture di sicurezza, pena la sanzione. Si tratta di un dispositivo obbligatorio, in tutti i posti, sulle autovetture, le microcar, gli autocarri. L’art. 172 impone l’obbligo al conducente e ai passeggeri in qualsiasi situazione di marcia. Se il minore a bordo non indossa la cintura, ne è responsabile e ne risponde il conducente. Esistono dei casi di esclusione dall’obbligo per ragioni mediche, che però devono essere ovviamente esplicitamente certificate.

In caso di incidente, per la liquidazione del danno, se viene dimostrato che il mancato uso delle cinture ha contribuito a causare danno maggiore, allora il giudice ne tiene conto nella quantificazione dell’importo che spetta alla persona danneggiata nel sinistro.

L’obbligo di utilizzo delle cinture di sicurezza sussiste sia durante la marcia che nelle brevi soste quando ci si trova nel traffico. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un automobilista che è stato multato per il mancato uso delle cinture durante la guida. Lo stesso aveva dichiarato di essere in coda lungo la direttrice di marcia e di non indossare la cintura di sicurezza perché il veicolo si trovava in situazione di staticità.

Secondo il Tribunale, però, l’automobile non può assolutamente essere ritenuta in condizione statica anche se ferma nel traffico e quindi ha reso noto che le cinture di sicurezza devono essere obbligatoriamente utilizzate anche durante quelle brevi soste, se così le possiamo definire, che avvengono quando ci si trova nel bel mezzo di una coda di veicoli. Questo perché sussiste in ogni caso il rischio di tamponamento, nonostante il rallentamento di marcia. La Cassazione ha infine precisato che la condizione di stasi o di moto non può costituire oggetto di rivalutazione, ma può essere posta in discussione solo attraverso la querela di falso.

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Sicurezza stradale : le strade del Futuro

Le moderne tecnologie e la sicurezza stradale sembrano essere sempre più collegate fra loro.

Salvare 25mila vite umane, dimezzando, entro il 2030 sia il numero dei morti sulle strade europee che le lesioni gravi rappresentano “lanci” di grande impatto. E sono questi gli obiettivi del “3° Mobility Package”, un pacchetto di misure annunciato dalla Commissione Europea. Pacchetto inoltre accolto con favore sia dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti(ETSC) sia dalla FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile.

La Commissione ha inoltre proposto l’adozione di serie su tutte le auto nuove del ISA(Intelligent Speed Assistance – Sistema di Adattamento Intelligente della Velocità) e del AEB(Automated Emergency Braking – Sistema Autonomo di Frenata d’Emergenza). Tecnologie che secondo i loro calcoli potrebbero contribuire a salvare più di 2.000 vite umane ogni anno.

Il più grande passo avanti per la sicurezza stradale in Europa dall’introduzione della cintura di sicurezza”, lo ha definito Antonio Avenoso, il Direttore Esecutivo di ETSC.

L’infortunio stradale resta la prima causa di morte per i giovani di tutto il Continente” ha continuato a ricordare Avenoso. Aggiungendo che non è “mai abbastanza presto per adottare misure essenziali”. Un modo per sottolineare come sia “assolutamente decisivo che gli Stati Membri UE e il Parlamento Europeo diano il loro sostegno a questi piani.

Sua affermazione interessante:senza cedimenti alle pressioni delle case automobilistiche, che stanno già tentando di indebolire alcune parti della proposta di sicurezza per i veicoli.”